Cultura a Civitavecchia: le proposte dei Radicali di Sinistra

19 07 2009
Civitavecchia ha una spesa altissima per la cultura. Eppure i risultati sono deludenti, estremamente deludenti; a parte il teatro Traiano non vi sono strutture permanenti come pinacoteche o semplici spazi espositivi in grado di dare, al pubblico, un’offerta continuativa; non ci sono locali per le compagnie cittadine ed il sostegno alle attività è estremamente debole.
Eppure Civitavecchia è una realtà carica sia di singole professionalità che di realtà associative in grado di fare molto sia nel teatro e spettacolo che negli altri comparti della cultura.

– di Mario Michele Pascale

Un primo errore è riscontrabile a livello ideologico: per “Cultura” si intende più o meno tutto, anche il semplice intrattenimento; come dire che un concerto di Gigi D’Alessio (con il dovuto rispetto) è uguale ad una mostra di Salvador Dalì.
Alla fine chi finora ha governato non è stato in grado di fare una differenza tra cultura e “panem et circensem”. Questo perchè i nostri amministratori proiettano la loro carenza culturale sul resto della città, una città che però li sconfessa perchè è sempre presente in occasione di quelle rade manifestazioni in cui il livello qualitativo è alto.
Quel che è sempre mancato, oltre a riconoscere l’importanza di una evoluzione culturale, dell’immissione di nuove idee, suggestioni e stimoli che non siano legati solo all’edilizia o alla sottoproletaria pagnotta, è stata la capacità di guardare in prospettiva e di pianificare; si campa alla giornata, mettendo su in fretta e in furia cartelloni estivi o natalizi, senza curarsi di dare continuità e stabilità all’azione di politica culturale.

Altro grave problema è la mancanza di ricambio e di democrazia per quel che riguarda la gestione delle strutture comunali. E’ capitato che il delagato alla cultura, il direttore del Traiano e quello della scuola delle arti, nonché il coordinatore di molti altri eventi al di fuori delle citate strutture fosse la stessa persona. Questo non dovrà più accadere. All’amico Pino Quartullo va tutto il nostro rispetto; riconosciamo in lui un ottimo professionista, ma la nostra è una questione legata al diritto di tutti coloro i quali abbiano le capacità di poter concorrere alla gestione delle strutture di proprietà pubblica.
E’ una faccenda di diritti e applicazione della democrazia, semplicemente.

Queste, quindi, le nostre proposte per la cultura a Civitavecchia:

TEATRO TRAIANO
Al teatro Traiano sono state associate molte polemiche riguardanti i costi. Non entriamo nel dettaglio, ma facciamo notare che è necessario lo scorporamento del Traiano dal bilancio dell’assessorato alla cultura e che in questo nuovo bilancio il teatro, da costituire come realtà giuridicamente a sestante anche se di proprietà comunale, abbia proprie risorse umane e finanziarie.
L’obbiettivo non dovrà essere il pareggio, ma l’attivo. Il nuovo direttore, che dovrà essere nominato previa manifestazione pubblica d’interesse e non per chiamata diretta, risponderà con la propria testa sia del livello qualitativo che della gestione economica. Il nuovo direttore, nella nostra proposta, dovrà essere scelto non perchè un bravo attore o una persona simpatica o perchè trattasi di un personaggio imposto da Roma, ma sopratutto per la sua previa esperienza di gestione imprenditoriale dell’universo teatrale.
La carica di direttore del teatro Traiano dovrà essere incompatibile con quella di direttore della Scuola delle Arti, di delegato alla cultura e con qualsiasi impegno di direzione, organizzazione e consulenza di altri eventi culturali o di semplice intrattenimento, svolgentesi sotto l’egida del comune.

SCUOLA DELLE ARTI
Nella nostra proposta ha grande importanza l’attività formativa. La scuola delle arti andrà rinnovata per preparare e non solo attori e registi, ma anche professionalità che siano in grado di inserirsi in ogni punto della filiera produttiva teatrale e cinematografica. Quindi, come dicevamo, si a formazione di attori e registi, ma anche di uomini di marketing, specialisti delle risorse umane, esperti del diritto d’autore, fotografi di scena, costumisti etc. Nella nostra idea la Scuola delle Arti, che al pari del Traiano dovrebbe diventare autonoma realtà giuridica anche se di proprietà comunale, dovrebbe imporsi nel breve periodo come un centro d’eccellenza di carattere regionale, rilasciando diplomi con validità legale, previo riconoscimento dei corsi da parte della Regione Lazio.

SPAZI ESPOSITIVI
Civitavecchia non ha uno spazio espositivo. Le strutture fino ad ora miracolosamente adoperate a tale scopo sono improprie per utilizzo (aula Pucci), di dubbia agibilità e di quasi impossibile fruibilità (forte Michelangelo) e con condizioni ambientali del tutto proibitive (Rocca). Per mostre amatoriali si potrebbe anche accettare la situazione, ma volendo ospitare in città eventi maggiormente ambiziosi, cosa si potrebbe fare? Nulla, mancando le strutture. Eppure mai si è avuta una discussione in consiglio comunale sul come dotare la città di idonei spazi espositivi.
La nostra proposta è quella di riorganizzare il patrimonio e reperire spazi idonei. Poco ci vorrebbe, ad esempio, andando ad una nuova intesa con la capitaneria di Porto ed autonomizzando l’ingresso alla struttura (è tecnicamente possibile), a rendere agibile il maschio del forte Michelangelo, a patto di tenere a bada gli appetiti di chi, tra spazi per una fantomatica università e cappelle dentro il porto, vorrebbe mettere le mani sull’unica struttura cittadina in grado di ospitare veri eventi d’arte.

BIBLIOTECA
La biblioteca comunale è il luogo principe della cultura cittadina. Offre gli ovvi servizi bibliotecari oltre a due zone studio per gli studenti della città. Nella nostra idea questa va potenziata con l’acquisto di nuovi volumi e dovrà diventare un polo d’eccellenza a livello regionale per tutto ciò che è legato alla diffusione e promozione della cultura libraria. A tal fine occorre “bloccare” la sala conferenze che dovrà essere utilizzata solo ed esclusivamente per attività legate alle attività istituzionali della biblioteca e dell’assessorato alla cultura. In passato, purtroppo, quello spazio è stato invaso dalla scuola delle arti, che dovrà avere propri locali, ma anche da attività di ordine non culturale dell’amministrazione, restando di fatto inutilizzabile per eventi d’interesse culturale e presentazioni di libri. Questo, in futuro, andrà impedito.

CHIESA DI SAN GIOVANNI
E’ prioritario difendere la struttura dai famelici appetiti di chi la vorrebbe come luogo di culto. La ex chiesa, val la pena ricordarlo, è stata restaurata dal comune in collaborazione con la Fondazione Cariciv, non dal vescovato. E’ uno spazio liberato, rinnovato, idoneo per piccoli convegni, presentazioni di libri, insomma una sala conferenze di tutto rispetto che può contenere, su supporti, anche mostre di fotografia. Può essere adoperata, in sostituzione della sala conferenze della biblioteca, per gli eventi non culturali dell’amministrazione comunale. Conservare, salvaguardare e valorozzare questo spazio, come già si sta facendo, sarà una delle nostre priorità.

ASSOCIAZIONI
Le associazioni sono il vero motore della cultura a Civitavecchia. Esse vanno seguite, sostenute e potenziate. Queste hanno anzitutto bisogno di una casa; occorre costruire una “nuova Stegher”, che sostituisca quella attuale che, di fatto, non è agibile. Occorre però anche rinnovarne il modello organizzativo. Una “nuova Stegher” dovrà essere realmente gestita dal comune, che garantirà pulizia degli spazi comuni e guardiania, con canoni d’affitto calmierati (20% del prezzo di mercato) e una solerte manutenzione dello stabile. Una casa delle associazioni, nella nostra idea, dovrà avere un piccolo teatro, un piccolo spazio espositivo ed aule attrezzate. Con questi, che saranno spazi comuni, anche locali idonei a svolgere sia lavoro di ufficio che magazzini affidati alle singole associazioni.
Per quel che riguarda il sostegno economico ai singoli sodalizi, a nostro avviso, è da potenziare lo strumento del contributo una tantum per le singole iniziative, ben più agile dei bandi annuali che hanno tempi molto incerti, mettendo mano ai regolamenti ed elevando la soglia della non presentazione di rendiconto delle spese sostenute dagli attuali 1000,00 a 2000,00 euro.
Con questo va imposto il pagamento dei contributi da parte del comune entro un limite massimo di 120 gg. dalla data di svolgimento degli eventi, contro una media attuale che vede le associazioni anticipare il denaro necessario allo svolgimento delle manifestazioni ed incassare materilamente i rimborsi dopo 360 giorni, se tutto va bene. Va da se che le associazioni non possono coprire la mancanza di fluidità di cassa e quindi non possono ri anticipare spese per le attività successive finchè non rientrino i contributi attesi.
Perdurando questo stato di cose il rischio, ed in parte già realtà visto l’attuale andazzo, è la cancellazione di tanti eventi già previsti ed ampiamente organizzati, con danno di tutta la collettività.

Civitavecchia non è solo un magazzino per le merci in transito; è una città di intelletti e di cultura.
Aiutaci a valorizzarla.


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