Moscherini: sii cattolico quando non indossi la fascia tricolore. Intervento di Mario Michele Pascale

5 11 2009

“SIAMO, NOI EUROPEI, UN POPOLO DI CATTOLICI, PROTESTANTI, MUSSULMANI, BUDDISTI, EBREI, NEOPAGANI, WICCAN, ATEI ED AGNOSTICI”

LETTERA APERTA A GIANNI MOSCHERINI, SINDACO DI CIVITAVECCHIA

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Caro Gianni Moscherini,

nei giorni scorsi, in cui andava tanto di moda il “cubagate”, io ho detto che le persone vanno giudicate sulla base dei fatti e non delle voci di corridoio o delle fotocopie, giacché sono certo del fatto che vi sia una differenza tra la magistratura e la cassetta della posta. Oltretutto, credo fermamente nella dignità della magistratura, che non può e non deve essere il piede di porco della politica.

Amo il vero e stavolta dico che sbagli, e sbagli profondamente.

Ho seguito un estratto del tuo discorso relativo alle celebrazioni del 4 novembre sulla stampa. Tu dici che la sentenza della corte di Strasburgo che vuole il crocifisso fuori dalle scuole è “una decisione che giudico personalmente ignobile e che non appartiene alla nostra cultura e a quella europea, fondata sui valori cristiani”; non pago di questo avresti detto che emetterai un’ordinanza che vada in direzione del mantenimento dei crocifissi nelle aule.

Domanda: siamo tutti cristiani? Non credo, basta guardarsi in giro. E’ quella la nostra tradizione? Semmai la tua, che hai anche studiato in seminario e che sei stato, pare, sull’orlo del farti prete. Ti ricorderei che la cultura europea è fatta dalla dialettica di bruto clericalismo e assoluta laicità: per ogni Torquemada c’è un John Stuart Mill, per ogni Tommaso d’Aquino un Jean Paul Sartre, per ogni Ratzinger, piccolo o grande che sia, vi è un Giordano Bruno. Per ogni Paolo di Tarso, c’è un Charles Darwin.
Siamo, noi europei, un popoli di cattolici, protestanti, mussulmani, buddisti, ebrei, neopagani, wiccan, atei ed agnostici. Nessuno può imporre un simbolo religioso nei luoghi che sono deputati alla crescita culturale dei futuri europei, che sono i nostri figli. Chi vuole una educazione religiosa, del resto, ne ha la possibilità con le scuole confessionali ed è libero di iscrivere lì la propria prole.

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