Ma Buffy l’ammazzavampiri è iscritta al PDL? Distribuzione di crocifissi a Piazza Irnerio

9 11 2009
buffy

Buffy, l'ammazzavampiri

A Piazza Irnerio, l’altroieri, si distribuivano crocifissi.
Qualcuno giura di aver visto Buffy, l’ammazzavampiri, con tutto il suo seguito, altri il Dott. Van Helsing che trascinava una pesantissima corona d’aglio. A quanto pare la città eterna, capitale di un glorioso stato un tempo laico, poi abbrutito dal cattolicesimo politico, è sotto attacco: orde di vampiri, provenienti da Strasburgo, sono pronti a succhiare fino alla morte il sangue dei poveri cristiani lì presenti perché, anche se capitale della repubblica Italiana, Roma è anche il centro del cattolicesimo.

La distribuzione dei crocifissi, ad opera del PdL romano, è stata accompagnata da una raccolta di firme, tesa a rigettare la oramai famosa sentenza della corte europea di Strasburgo. Hanno aderito in molti, alcuni in difesa delle presunte “radici cristiane dell’Europa”, altri con spirito più bellicoso, cavalleresco, muniti del crociato e larussiano motto “dovete morire” lanciato contro chiunque non la pensi come loro.
Intendiamoci, la distribuzione del simbolo religioso come segno di identità e di protesta è una cosa che ci vede favorevoli; ogni cittadino o ogni insieme di cittadini, se crede di aver subito un torto, fa bene a mobilitarsi. Quel che ci preoccupa è lo stile, il tono; pare che ogni cristiano sia diventato un martire che combatte, con la schiuma alla bocca, non per la possibilità di praticare il suo credo religioso o la sua libertà di coscienza (anche perché non è certo questo in gioco), ma per il puro mantenimento di quello che, diciamola tutta, è un privilegio di origine fascista.
Lo stato laico, quello del Risorgimento, non aveva crocifissi né nelle scuole né nei tribunali, dove vi era solo scritto il motto “La legge è uguale per tutti”. Poi, gradatamente, con il ventennio, il crocifisso è arrivato ovunque, anche in quei luoghi in cui il nazareno medesimo non avrebbe messo volentieri piede, forse perché disgustato dagli effluvi di olio di ricino.

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